Le cinco de la tarde di domenica 15 marzo 2020, sto potando (meglio dire disboscando) una vecchia vigna di Canaiolo, davanti casa, e c’è questo vento freddo che non mi fa rilassare ed allo stesso tempo mi piace perché rende quel che sto facendo ancora più “vero”, è tramontana e mi viene in mente La Pioggia di Marzo di Ivano Fossati.
Inizio a canticchiare e vien fuori la “voglia di primavera”, ci penso (senza pensare!) e mi rendo conto che la voglia non è solo di una primavera atmosferica, ma l’aria pesante che respiriamo in questi giorni, il dramma che in tantissimi stanno vivendo, in Italia e altrove, mi fa pensare ad una primavera dell’anima e del corpo per tutti noi. Una primavera che sia una vera rinascita per tutti, che ci faccia svegliare da questo sonno/incubo migliori di come eravamo prima, sarebbe un modo di rendere onore a chi questo inverno non lo ha superato.
“…è la pioggia di marzo,
è quello che è
la speranza di vita
che porti con te…”